La pianta del caffè

La pianta del caffè

Dalla coltivazione all’estrazione dei semi.

La pianta del caffè è un arbusto che può essere appartenente a circa 60 specie del genere Coffea, delle quali la più conosciuta è la Coffea Arabica, che fornisce i frutti migliori ed è la più coltivata.

La pianta possiede un tronco con rami primari e secondari e foglie verde brillante lanceolate od ovate.
I fiori, bianchi, sono raggruppati e sorgono in prossimità dell’ascella delle stesse foglie; si hanno più fioriture nel corso dell’anno.

Dopo la fioritura, della durata di circa due giorni, si hanno i frutti, che inizialmente sono giallo-verde e poi, a distanza di pochi mesi, giungono a maturazione fino a divenire delle bacche lucide rosse.

I due semi sono racchiusi nella polpa, e si presentano uguali, convessi sull’esterno e piatti all’interno.

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La conoscenza botanica della pianta e delle varietà e caratteristiche dei chicchi, un certo sviluppo e liberalizzazione del mercato del caffè, prodotto ormai universale, l’allargamento di una base sempre più ampia di consumatori della bevanda, hanno favorito nel corso dei secoli la diffusione massiccia delle piantagioni di caffè in vari paesi, circa una settantina, della fascia equatoriale o zone tropicali della terra, specialmente dell’America Centrale e Meridionale, dell’Africa, dell’Asia. Diverse terre incolte sono state utilizzate per impiantarvi vaste piantagioni.
Le fasi delle coltivazioni del caffè si concretizzano attraverso la semina di chicchi selezionati; la cura  per il primo anno delle piantine in vivai o serre; il trasferimento di esse, dopo un anno, a dimora fissa; le successive pratiche di concimazione, l’eventuale potatura, la protezione con particolari cure per una florida crescita.

Il ciclo di fioritura, di fruttificazione delle ciliege di caffè color rosso-vermiglio e della loro raccolta, sono tutte operazioni svolte nelle aziende dei paesi produttori.

L’estrazione dei semi si effettua o col procedimento a secco, che prevede la raccolta dei frutti, la loro essiccazione nel patio, la frantumazione e pulizia; o a bagno nell’acqua (metodo lavato), attraverso la depolpazione a macchina dei frutti, il bagno nell’acqua dei semi che agevola l’ulteriore pulitura ed una breve fase di fermentazione, ed infine l’asciugatura o essiccamento all’aperto, al sole.

Il caffè lavato, ottenuto per via umida, è di qualità superiore, più pregiato e potenzialmente più ricco di aromi sviluppatisi nella fase di tostatura. I chicchi vengono poi selezionati, separati e classificati per grandezza, colore, qualità, presenza di difetti.

La prima degustazione è un momento importante: avviene nel paese di produzione e serve a determinare la qualità e il prezzo del prodotto.

A questo punto il caffè “crudo” o “verde” è pronto per l’esportazione. I chicchi ottenuti, che non devono contenere  un’umidità superiore al 12%, vengono imballati in sacchi di juta generalmente da 60 chili l’uno, caricati e trasportati tramite le navi verso tutti i paesi importatori, perché oggi ovunque si beve il caffè.